05/11/2020
Commercio al dettaglio aperto nelle zone rosse – E in Alto Adige, giallo, no?!
Il presidente dell’Unione Philipp Moser: “Non capiamo più il mondo! Qualcosa bolle in pentola!”
Sorprendentemente, l’Alto Adige è stato classificato dallo Stato come una zona gialla, a rischio minore. “Mentre in Alto Adige, che secondo l’Italia è zona gialla, il commercio al dettaglio dovrà rimanere chiuso fino al 22 novembre, le attività commerciali che qui sono vietate potranno continuare a tenere aperto addirittura nelle zone rosse del resto d’Italia. Ne fanno parte sette settori, tra i quali, per esempio, i negozi di giocattoli, i negozi di articoli sportivi e il commercio ambulante. Ormai non ci si capisce più niente”, ammette Moser.
L’Unione chiede alla Giunta provinciale e, soprattutto, al presidente provinciale e al competente assessore, di parificare la situazione giuridica in Alto Adige. “Questa inconcepibile disparità di trattamento non è ammissibile – da parte di nessuno! Come fa un imprenditore, con tutti i suoi collaboratori, a mandare avanti la sua attività in questa situazione di gravità a dir poco eccezionale?” si chiede il presidente dell’Unione.
Per ribadire il concetto: anche in epoca di Coronavirus, fare acquisti in Alto Adige è sempre stato sicuro. Il commercio non è assolutamente uno Hotspot. “Specialmente il commercio stazionario lotta da mesi con enormi difficoltà, ed è una delle vittime principali di questa crisi. Questa chiusura forzata è semplicemente inaccettabile. Tutto il settore in Alto Adige è in subbuglio. Qualcosa bolle in pentola”, conclude Moser.