28/11/2024
Pensione anticipata: nuova giurisprudenza
Cosa è stato deciso?
Secondo le cosiddette "sentenze gemelle", per il diritto alla pensione anticipata (41 anni e 10 mesi per le donne, 42 anni e 10 mesi per gli uomini, a prescindere dall’età anagrafica) non è più richiesto il requisito dei 35 anni di contributi effettivi.
La Corte ha chiarito:
• La pensione anticipata ai sensi dell’art.24, comma 10, del D.L. 201/2001, convertito in legge 214/2011 è una prestazione autonoma, distinta dalle normative precedenti.
• I lavoratori dipendenti e autonomi con contributi versati prima del 1° gennaio 1996 possono richiedere la pensione anticipata se raggiungono il periodo contributivo complessivo richiesto (41 anni e 10 mesi per le donne, 42 anni e 10 mesi per gli uomini), indipendentemente dal fatto che i contributi siano stati effettivamente versati o accreditati come periodi figurativi per disoccupazione, malattia o infortunio.
Un esempio pratico
Un lavoratore che ha iniziato la sua attività professionale prima del 1996, ha lavorato per molti anni come stagionale e ha percepito sussidi di disoccupazione nei periodi di inattività, potrebbe essere coinvolto.
Supponiamo che questo lavoratore sia poi diventato autonomo e abbia accumulato, al momento attuale, 41 anni e 10 mesi di contribuzione come donna o 42 anni e 10 mesi come uomo. Teoricamente, questa persona potrebbe andare in pensione già tre mesi dopo aver raggiunto il periodo contributivo richiesto, anche in assenza del criterio dei 35 anni di contribuzione effettiva. Grazie alla nuova giurisprudenza, questo ostacolo verrebbe eliminato.
Implicazioni
Le sentenze rappresentano un cambiamento rispetto alla precedente interpretazione giuridica, poiché una decisione precedente (n. 30265/2022) sosteneva un'interpretazione opposta.
Nonostante la nuova giurisprudenza, rimane incerto se e quando l'ente previdenziale INPS implementerà queste decisioni. Nel frattempo, si consiglia di:
• Utilizzare le nuove sentenze come base di riferimento nei casi di lavoratori autonomi o di lavoratori già cessati.
• Riesaminare eventuali domande respinte per mancanza di contribuzione effettiva e, se necessario, ripresentarle facendo riferimento alle due sentenze della Cassazione.
Consulenza e supporto
Questi sviluppi evidenziano quanto sia importante una consulenza approfondita e regolare nella pianificazione della pensione. Il patronato Enasco è a disposizione di tutti per analizzare la situazione personale e individuare il percorso migliore per le domande di pensionamento.