10/11/2023

IA: la chiave per la crescita delle aziende

L’evento di IDM e Unione evidenzia il potenziale dell’intelligenza artificiale anche per le piccole e medie imprese

da sin. Alexander Sellemond, Philipp Bock, Patrizia Gufler, Diego Calvanese, Vera Leonardelli, Dominik Matt, Manuela Schrattenecker, Alexander Fill, Karl Grohe e il presidente dell’Unione Philipp Moser.
Alcuni la temono, altri la vedono come la soluzione a tutti i problemi: oggi non si può rinunciare all’intelligenza artificiale (IA), indipendentemente dal contesto personale e lavorativo. L’evento organizzato da IDM Alto Adige e da Unione, che si è svolto recentemente, ha evidenziato le opportunità che la digitalizzazione e gli ultimi sviluppi dell’IA offrono all’economia. Dominik Matt e Diego Calvanese, professori della Libera Università di Bolzano, hanno spiegato agli oltre 170 partecipanti a che punto è la scienza, mentre gli imprenditori altoatesini hanno portato la loro esperienza e raccontato in che modo hanno sviluppato progetti di IA.

Automatizzare le attività di routine, raccogliere dati e convertirli in utili approfondimenti, ottimizzare i processi, scrivere testi: l’intelligenza artificiale (IA) sta rivoluzionando il modo in cui le aziende lavorano e può dare loro grandi vantaggi competitivi. «In quasi tutti i settori dell’economia, le tecnologie informatiche e l’IA stanno diventando sempre più dei fattori chiave per il successo di un’impresa», afferma Vera Leonardelli, direttrice del dipartimento Business Development di IDM. «Le aziende che riconoscono il potenziale dell’intelligenza artificiale e la utilizzano abilmente per integrare l’intelligenza umana scopriranno che non si tratta solo di una tecnologia, ma di una chiave per la crescita».

Anche Alexander Fill, presidente dei prestatori di servizi IT e internet nell’Unione concorda: «La digitalizzazione è uno dei temi più importanti per il futuro, anche per le nostre imprese commerciali, che devono riorientarsi in questo settore. Come gruppo specializzato, abbiamo quindi ampliato notevolmente la nostra offerta nel campo della digitalizzazione per il settore del commercio al dettaglio altoatesino. Questo evento è un ulteriore elemento di sensibilizzazione sul tema, che a me sta molto a cuore». L’obiettivo della manifestazione, realizzata da IDM e hds, non è stato solamente quello di spiegare nella teoria cos’è e cosa può fare l’IA. Sono stati portati sul palco anche esempi concreti per mostrare come le aziende possono lavorare con essa. «Ci sono anche molte possibilità di applicazione per le piccole e medie imprese, che costituiscono la maggior parte delle nostre aziende in Alto Adige. Per noi era importante riuscire a rendere l’IA più comprensibile», afferma Leonardelli.

Dominik Matt, professore presso la Facoltà di Ingegneria della Libera Università di Bolzano e direttore dell’Istituto di ricerca Fraunhofer Italia di Bolzano, ha parlato delle aree in cui, in particolare le piccole e medie imprese, possono sfruttare l’intelligenza artificiale per massimizzare i loro profitti. «L’intelligenza artificiale imita le capacità cognitive umane. Questo consente a un sistema informatico di svolgere compiti che normalmente richiedono l’intelligenza umana, come ad esempio il riconoscimento di immagini e parole, la generazione di immagini e testi, il processo decisionale o la traduzione linguistica», spiega Matt. L’IA viene utilizzata in quasi tutti i settori di un’azienda e il potenziale per le piccole e medie imprese è elevato e spesso sottovalutato. «Ad esempio, le aziende possono utilizzare i chat bot come “assistenti” per i clienti o automatizzare i processi di produzione, logistica ed elaborazione dati, rendendoli più produttivi e veloci. Possono usare l’IA per la manutenzione predittiva di macchine e sistemi, per evitare costosi fermi macchina e riparazioni. Oppure ancora, grazie all’IA è possibile ottimizzare l’utilizzo delle materie prime, dell’energia e dell’acqua e ridurre le emissioni e gli sprechi, per citare solo alcune aree», afferma Matt.

Anche Diego Calvanese, docente presso la Facoltà di Ingegneria della Libera Università di Bolzano, è convinto che l’intelligenza artificiale possa aiutare le aziende a diventare più efficienti e innovative. Questo vale in particolare per l’ottimizzazione dei dati e dei processi. «In questo caso, le nuove tecnologie permettono di ottenere una conoscenza approfondita dell’effettivo flusso di processo e dei dati elaborati. La capacità dell’IA di analizzare con precisione e rapidità grandi volumi di dati non strutturati è di particolare interesse per molte aziende. Ciò consente di trarre importanti conclusioni sulla propria attività grazie alla quantità di dati generati, ad esempio, durante le interazioni con i clienti e i fornitori e molti altri processi, di fare previsioni più precise e di rivolgersi ai clienti in modo personalizzato», afferma Calvanese. Questo migliora in modo sostenibile l’efficienza e riduce i costi dell’impresa.

Infine, Karl Grohe, amministratore delegato di Grohe S.p.A. e cofondatore di PVH FUTURE LAB, Philipp Bock, head of product development di Microtec Srl, Patrizia Gufler, esperta di IoT e consulente per l’innovazione, e Alexander Sellemond, ingegnere elettrico presso la Technische Universität di Monaco e cofondatore di EnExpert, hanno parlato di come sono riusciti a implementare progetti di IA nelle proprie aziende e delle sfide che hanno dovuto affrontare.
 
Più di 170 imprenditori e collaboratori hanno partecipato all‘evento.
 
 
 
 
 
 
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