11/02/2022

Imprese femminili in Alto Adige molto resilienti

Un’analisi dell’IRE – Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano (vedi tra i download alla fine die questa pagina) conferma che la pandemia di Covid-19 non ha colpito solamente la posizione sociale delle imprenditrici altoatesine, ma anche quella economica. Ciononostante, le imprese femminili hanno gestito bene le difficoltà della crisi. I dati congiunturali del Barometro dell’economia dell’IRE evidenziano che le imprese femminili sono resilienti anche in tempi di crisi. In particolare, hanno raggiunto una redditività migliore rispetto alle altre aziende nei settori d’attività prevalenti per le imprese femminili (alberghi e ristorazione, servizi, commercio). Tuttavia, sono stati proprio questi i settori maggiormente colpiti dalla pandemia a causa delle varie chiusure e restrizioni.

Da un sondaggio online, che è stato condotto dall’IRE nell’autunno 2021 coinvolgendo 221 imprenditrici altoatesine, è emerso che le imprenditrici che assistono figli o famigliari (circa la metà delle intervistate) hanno sofferto maggiormente delle limitazioni imposte dalla pandemia, in particolare a causa della chiusura delle scuole, dell’assenza di assistenza all’infanzia esterna e della carenza di proposte per il tempo libero.

L’equilibrio tra lavoro e vita privata delle imprenditrici ha subìto le conseguenze più pesanti della pandemia: la metà delle imprenditrici, soprattutto nella fascia d’età dai 40 ai 49 anni, lamenta un peggioramento. I motivi sono da ricondurre soprattutto alla mancanza di ferie, all’incertezza generale, alla sovrapposizione di responsabilità familiari e lavorative in casa, nonché alla carenza di tempo da dedicare alla vita sociale.

In tempi di crisi è diventata più complessa anche la conciliazione tra famiglia e lavoro, a causa di aspetti che riguardano perlopiù la famiglia e meno il lavoro. Solitamente le nuove responsabilità, come l’aiuto con i compiti o un incremento delle faccende domestiche e dell’assistenza, sono ricadute sulle donne. Tre quarti delle imprenditrici con figli o che assistono famigliari hanno, inoltre, dichiarato che secondo loro le responsabilità di assistenza familiare aumenteranno in futuro.
Si riconferma, dunque, il fatto che la pandemia si è ripercossa negativamente sul ruolo sociale della donna e che è riapparso, almeno parzialmente, il vecchio modello di suddivisione dei ruoli tra uomo e donna.

Lo stesso sondaggio svolto parallelamente in Trentino rileva perlopiù risultati molto simili; tuttavia, le imprenditrici trentine presentano difficoltà ancora più significative nella conciliazione tra famiglia e lavoro.
 
 
 
 
 
 
 
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